La mitologia greca, con il suo ricco pantheon di divinità, eroi e creature fantastiche, ha da sempre affascinato l’immaginario collettivo.
Tra le numerose figure che popolano questo mondo leggendario, un ruolo particolare assumono i pesci: sebbene non siano protagonisti come alcune divinità o eroi, spesso prendono parte a storie epiche ed emergono come simboli carichi di significato.
Tuttavia, la loro presenza nelle leggende mitologiche ha contribuito a plasmare l’immaginario dell’epoca e ha fornito spunti per interpretazioni simboliche affascinanti. Scopriamo in questo approfondimento il ruolo dei pesci nella mitologia greca.
Afrodite e Eros: fuga dal gigante Tifone
Uno dei miti più celebri legati ai pesci nella mitologia greca narra la rocambolesca fuga di Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, e di suo figlio Eros, dio dell’amore sensuale, dal gigante Tifone.
Durante la Gigantomachia, la grande battaglia tra gli dei dell’Olimpo e i Giganti, Tifone, creatura mostruosa dai mille serpenti al posto delle gambe, minacciò di annientare i celesti.
Per sfuggire alla sua furia, Afrodite e suo figlio Eros si trasformarono in due pesci e si legarono le code con una corda d’argento, nuotando via in salvo attraverso le acque del fiume Eufrate.
Questo mito sottolinea il profondo legame tra le divinità greche e il mondo naturale, in particolare con il mare, fonte di vita e mistero. La trasformazione in pesci invece simboleggia l’astuzia e l’adattabilità di Afrodite ed Eros, capaci di affrontare le avversità e sopravvivere anche di fronte a un nemico terribile. Infine, la corda che li unisce simboleggia l’inseparabile legame tra madre e figlio, ma anche l’unione indissolubile tra amore e bellezza.
In segno di gratitudine per la loro salvezza, Zeus, re degli dei, decise di immortalare Afrodite e Eros nell’Olimpo celeste, trasformandoli nella costellazione dei Pesci. Ancora oggi, questa costellazione rappresenta l’unione indissolubile tra amore e bellezza, visibile nel cielo notturno come due pesci che nuotano in direzioni opposte, ma legati per sempre da un filo invisibile.
La costellazione dei pesci
La costellazione dei Pesci è una delle costellazioni zodiacali più antiche e riconoscibili nel cielo notturno. Si trova nell’emisfero celeste boreale e contiene stelle luminose, è visibile tra novembre e marzo ed è composta da due pesci che nuotano in direzioni opposte, uniti da una corda d’argento. I due pesci sono spesso raffigurati come due esseri distinti, uno più grande e uno più piccolo, che rappresentano rispettivamente Afrodite ed Eros.
Come già accennato, la trasformazione di Afrodite e Eros in pesci per sfuggire a Tifone non si concluse con la loro salvezza. Zeus, commosso dal coraggio e dall’amore dei due, decise di immortalare la loro storia nell’Olimpo celeste, trasformandoli nella costellazione dei pesci.
Questa costellazione da sempre è associata ai concetti di amore, bellezza, fertilità e unione nonché considerata un simbolo di buon auspicio per gli innamorati e per coloro che desiderano una vita felice e prospera.
Ma c’è di più, la sua posizione nel cielo, tra le costellazioni dell’Acquario e dell’Ariete, segna il passaggio dall’inverno alla primavera, simboleggiando il rinnovamento e la rinascita della natura.
Ancora oggi, continua ad affascinare e ispirare l’uomo, rappresentando un tangibile legame tra il mondo terreno e quello celeste, tra la mitologia e la realtà.
Perseo e il mostro marino
Un altro episodio celebre che vede i pesci coinvolti è quello legato alle gesta di Perseo, durante il suo viaggio per portare in salvo la principessa Andromeda, condannata ad essere divorata da un mostro marino inviato da Poseidone.
Perseo, eroe famoso per aver ucciso Medusa, si avventurò coraggiosamente verso la costa rocciosa dove Andromeda si trovava incatenata. Proprio mentre il mostro marino stava per attaccare, Perseo brandì la testa della Medusa, pietrificando la creatura con il suo sguardo terrificante.
In questo mito, troviamo la minaccia del mare incontrollabile e del caos primordiale, simboleggiato dal mostro marino.
Altri riferimenti ai pesci nella mitologia greca
Sebbene Afrodite, Eros e Perseo siano i protagonisti più noti delle storie che coinvolgono i pesci, ci sono altri riferimenti minori nella mitologia greca.
Vi sono menzioni di creature marine e divinità legate al mare che talvolta assumono sembianze di pesci. Questi riferimenti testimoniano l’importanza dei mari e degli oceani nella vita e nelle credenze degli antichi greci.
Il dio Glauco, ad esempio, era una creatura marina dalla coda di pesce, mentre il dio Tritone, figlio di Poseidone, veniva spesso raffigurato con una coda di pesce e un tridente in mano. I pesci erano inoltre considerati sacri a diverse divinità greche, come Afrodite, Poseidone e Demetra.
Mentre esploriamo le profondità della mitologia greca e i suoi affascinanti legami con il mondo marino, non possiamo fare a meno di riflettere sulle connessioni tra passato e presente.
Aziende come la nostra Aqua De Mâ, con la loro passione per i pesci e la natura, continuano a mantenere vivo il fascino di queste antiche storie, offrendo un ponte tra la mitologia e la realtà contemporanea.