L’energia marina rappresenta una delle fonti rinnovabili emergenti più promettenti per il futuro. Con il costante aumento della domanda energetica globale e la necessità di ridurre le emissioni di carbonio, l’energia marina si presenta come una soluzione sostenibile e innovativa.
Ma che cos’è l’energia marina e come funziona? In questo approfondimento, esploreremo le diverse sfaccettature di questa affascinante fonte di energia, dalla sua produzione ai suoi vantaggi e svantaggi, con uno sguardo particolare alla situazione italiana.
Cosa si intende per energia marina?
L’energia marina, o energia oceanica, si riferisce all’energia ottenuta dalle diverse forme di movimento e calore presenti nei mari e negli oceani. Questa fonte energetica sfrutta le forze naturali come onde, maree, correnti marine e gradiente termico per generare elettricità o altre forme di energia utili.
La vasta superficie dei mari e degli oceani e la loro capacità di accumulare e trasportare energia rendono l’energia marina una risorsa potenzialmente illimitata e molto attraente per la produzione sostenibile di energia.
Come funziona l’energia marina?
L’energia marina può essere estratta attraverso diverse tecnologie, ognuna delle quali sfrutta specifiche caratteristiche del mare. Le principali modalità di funzionamento includono l’energia da onde, energia mareomotrice, energia dalle correnti marine e gradiente termico oceanico.
Energia da onde
L’energia da onde sfrutta il movimento delle onde marine, creato dal vento che soffia sulla superficie del mare. Questa energia può essere catturata tramite dispositivi che convertono il movimento ondoso in energia elettrica.
Energia mareomotrice
L’energia mareomotrice, invece, sfrutta le maree, causate dall’attrazione gravitazionale della luna e del sole. Le maree creano un flusso e riflusso di acqua che può essere utilizzato per far girare turbine installate in strutture simili a dighe.
Energia dalle correnti marine
Le correnti marine sono un’altra fonte di energia sfruttabile. Queste correnti, costanti e prevedibili, possono azionare turbine sommerse simili a quelle utilizzate nei parchi eolici, producendo energia in modo continuo.
Gradiente termico oceanico (OTEC)
Infine, il gradiente termico oceanico sfrutta la differenza di temperatura tra le acque superficiali calde e quelle profonde fredde. Questa differenza di temperatura può essere utilizzata per generare elettricità attraverso cicli termodinamici.
Come si produce l’energia marina?
La produzione di energia marina implica l’utilizzo di impianti specifici progettati per catturare e convertire le varie forme di energia presenti nell’ambiente marino.
- Convertitori di energia delle onde: questi dispositivi galleggianti o fissati al fondo marino trasformano il movimento delle onde in energia meccanica e poi in elettricità.
- Impianti mareomotrici: strutture simili a dighe, che sfruttano la differenza di livello dell’acqua tra alta e bassa marea, per far girare turbine e generare elettricità.
- Turbine sottomarine: posizionate in correnti marine forti e costanti, queste turbine utilizzano il flusso dell’acqua per produrre energia, simili ai parchi eolici ma sott’acqua.
Che tipo di energia si ricava dal mare?
Dal mare si possono ricavare diverse forme di energia, principalmente elettrica. Tuttavia, a seconda della tecnologia utilizzata, è possibile produrre anche energia termica e meccanica.
L’energia elettrica prodotta può essere utilizzata direttamente per alimentare le reti elettriche oppure può essere stoccata in batterie o convertita in altre forme di energia, come l’idrogeno, per un uso successivo. La versatilità delle tecnologie marine permette di adattare la produzione energetica alle diverse esigenze, rendendo l’energia marina una risorsa preziosa e multifunzionale.
Energia marina: vantaggi e svantaggi
L’energia marina offre numerosi vantaggi: innanzitutto, è una fonte di energia rinnovabile e inesauribile. Le risorse marine sono disponibili in grandi quantità e possono essere utilizzate senza esaurirsi. Inoltre, l’energia marina ha un impatto ambientale ridotto rispetto ai combustibili fossili. Le tecnologie marine non producono emissioni di gas serra durante il loro funzionamento e hanno un impatto minore sugli ecosistemi rispetto ad altre forme di produzione energetica.
Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi associati all’energia marina. Le tecnologie per l’energia marina sono ancora costose e richiedono investimenti iniziali significativi. L’installazione e la manutenzione degli impianti in ambiente marino sono complesse e costose.
Inoltre, gli impianti possono influire negativamente sugli ecosistemi marini locali, disturbando la fauna e la flora. Infine, le tecnologie marine sono ancora in fase di sviluppo e richiedono ulteriori ricerche e innovazioni per diventare economicamente competitive rispetto ad altre fonti di energia.
Energia marina in Italia
L’Italia, con la sua lunga costa e la presenza di numerosi bacini idrografici, ha un notevole potenziale per lo sviluppo dell’energia marina. Negli ultimi anni, sono stati avviati diversi progetti pilota e iniziative di ricerca per sfruttare questa risorsa. Ad esempio, sono stati installati impianti sperimentali per la produzione di energia dalle onde e dalle maree in diverse località costiere.
Inoltre, l’Italia ha investito nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per l’energia marina, collaborando con università e istituti di ricerca internazionali. Tuttavia, il settore deve ancora superare diverse sfide tecniche ed economiche prima di poter diventare una componente significativa del mix energetico nazionale.
Con un approccio integrato e sostenibile, possiamo trasformare l’energia marina da una promessa a una realtà, contribuendo alla transizione verso un futuro energetico più pulito e resilienti contro il cambiamento climatico. Investire oggi nell’energia marina significa investire nel nostro futuro sostenibile.