L’orata è un pesce dal corpo allungato e dalla forma ovale, caratterizzato principalmente da una dentatura possente, capace di rompere il guscio anche dei crostacei più resistenti. L’orata, appartenente alla famiglia degli sparidi, deve il suo nome ad una piccola striscia dorata che passa fra i due occhi.
La pesca all’orata è una disciplina particolarmente diffusa nel Mediterraneo, sopratutto per via della vasta diffusione del pesce nelle acque di questo mare. Si tratta tuttavia di una disciplina abbastanza complessa e che necessita di alcuni accorgimenti particolari, specialmente per far fronte alla fortissima morsa dell’orata. In particolare, oggi ci concentreremo su quale sia il tipo di canna da pesca adatto.
Ci sono diverse scuole di pensiero per quanto riguarda la canna per pesca all’orata. Ci concentreremo principalmente sulle canne da pesca adatte alle modalità di pesca locali, ovvero principalmente dal molo o dalla scogliera.
Le caratteristiche della canna per pesca all’orata
Come linea generale, una canna per pesca all’orata deve avere un fusto rigido ed un cimino morbido. Solitamente, le canne da pesca che maggiormente rispecchiano queste caratteristiche sono quelle denominate “Boat”, specifiche per la pesca a bolentino.
La lunghezza adatta va da circa 2,50 o 2,70 metri fino a un massimo di 4 metri, a seconda di dove si intenda pescare. Per quanto riguarda invece la lunghezza del manico, questa dovrebbe essere equivalente alla distanza fra la propria mano ed il gomito. Qualora il manico fosse troppo lungo niente panico: si può sempre procedere ad accorciarlo con un semplice taglio.
Ancora, il primo anello della canna dovrebbe essere leggermente sovradimensionato. La placca può essere scelta a piacimento, così come si può scegliere liberamente se si preferisca una canna telescopica o a pezzi.
Il costo della canna può andare da un minimo di 30 o 35€ fino a un massimo di 150 o 200€. In generale, purché la canna rispecchi le caratteristiche sopramenzionate, non è necessario fare un acquisto particolarmente dispendioso.
Ora che abbiamo una visione generale di quali devono essere le caratteristiche di una canna per pesca all’orata, andiamo maggiormente nel dettaglio.
Il cimino
Quando si intende andare a pesca di orate, il cimino è sicuramente la parte più importante della canna. Si tratta di un tipo di pesca per cui è necessaria una sensibilità incredibile e dunque di un cimino molto morbido, adatto a 2 o 3 grammi di piombo, se non anche 1,5g. Un cimino di questo tipo vi consentirà di avere una piena consapevolezza di tutto ciò che concerne il momento della tocca e della mangiata dell’orata.
Il cimino dovrebbe essere molto morbido in cima ma rigido nella parte finale: in questo modo riuscirà a dirigere il movimento del corpo della canna senza acquisire posizione strane o scorrette.
Molte canne per la pesca all’orata vengono utilizzate con un cimino a innesto piuttosto che telescopico. In questo modo si potrà avere maggiore libertà nella scelta del cimino e nella sostituzione di quest’ultimo al variare delle necessità. È possibile, infatti, che vi siano casi in cui possa essere più utile un cimino da 15 o 20g, per esempio nel caso in cui si intenda pescare al lancio quando le orate si trovano a maggiore distanza. È bene però considerare che di norma le canne con cimino a innesto hanno un costo leggermente superiore rispetto a quelle con cimino telescopico.
Un ultima nota sul cimino prima di passare al prossimo componente: se possedete un cimino non sufficientemente morbido, potete procedere ad assottigliarlo manualmente nella parte finale semplicemente scartavetrandolo pazientemente. Dopo avergli dato la giusta sottigliezza, verniciate il cimino con della vernice bicomponente, in modo da dare al cimino una perfetta consistenza, quasi gommosa.
Il fusto
Abbiamo già anticipato che la canna per la pesca all’orata deve avere un fusto rigido: come mai?
Chi di voi è già andato a pesca di orate conoscerà bene la portata della morsa di questo pesce. Basti pensare che le esche utilizzate per selezionare l’orata ed evitare di pescare pesciolini più piccoli presenti nell’area sono tipicamente la cozza ed il granchio, caratterizzati entrambi da un guscio particolarmente duro. È chiaro allora che per reggere una tale morsa, la canna dovrà avere un fusto rigido tale da evitare la brutta sorpresa di perdere la ferrata.
Fate attenzione però: utilizzando una canna dal fusto particolarmente rigido si avrà sicuramente molta più prontezza nella ferrata e si riuscirà a piantare meglio l’amo nella dentatura dell’orata, ma allo stesso tempo si rischia di sollecitare eccessivamente l’attrezzatura. Per tale motivo, se andate a pesca di orata con una canna dal fusto rigido, non esagerate eccessivamente nel diminuire il filo terminale o la misura dell’amo.
Per concludere, precisiamo che la scelta della canna da pesca è molto personale, noi possiamo solamente limitarci a dare qualche consiglio generale. Se preferite un tipo di canna più morbida e che si pieghi al momento dell’abbocco, nessun problema: l’importante è adeguare poi tutti i diametri dei fili o degli ami in modo che abbiano tutti parametri inferiori rispetto a quelli adatti ad una canna rigida.
Il primo anello
Ancora, abbiamo accennato che la canna da pesca dovrebbe avere il primo anello sovradimensionato, parliamo circa di un 25 o di un 30.
Questo in quanto una volta che poggerete la canna è poggiata al molo con il suo cavalletto (e l’apposito supporto per il cavalletto) dovrà poi essere appoggiata sul pavimento del molo stesso utilizzando come base l’anello sovradimensionato. Inoltre, il primo anello dovrebbe essere piuttosto vicino al fusto.
La lunghezza
Come mai la lunghezza di una canna per pesca all’orata dovrebbe andare dai 2,5 metri fino ai 4?
La canna deve permettervi di pescare sia quando le orate si trovano vicinissime al molo, dunque con una lunghezza tale che il cimino non vada troppo oltre il molo stesso, sia quando le orate si trovano lontane, a 20, 30 metri o anche 40 metri di distanza e diventa allora necessario pescare al lancio, con sufficiente leva (e dunque sufficiente lunghezza). Lo stesso discorso vale poi quando si pesca dalla scogliera, da cui solitamente è necessario procedere con un lancio maggiore ed è allora necessaria una canna dalla lunghezza di 3,5 o 4 metri.
Il costo
Come abbiamo già accennato, il costo delle canne a bolentino (e dunque adatte anche alla pesca all’orata) non è eccessivo. Si parte da un minimo di circa 35€ fino a un massimo di 150 o 200€, nel caso delle migliori canne da pesca all’orata che si possono trovare sul mercato.
Dove andare a pesca di orata?
L’orata è un pesce molto diffuso in tutto il Mar Mediterraneo, specialmente nelle aree a Nord e ad Ovest. Solitamente la si trova vicino alla costa, a profondità non troppo elevate (solitamente non più di 30 metri).
Le orate amano i fondali sabbiosi, dove si nutrono principalmente di vermi, granchi e cannolicchi, ma apprezzano anche i fondali di Posidonia o ancora quelli rocciosi, dove si cibano principalmente di molluschi. Le orate sono note per non essere schizzinose in materia di alimentazione; il motivo per cui si preferisce pescarle con le cozze o con i granchi si deve principalmente al fatto che pochi pesci oltre all’orata hanno una dentatura tale da afferrare tali esche. Questo consente una minima selezione del pesce che si intende pescare.
Generalmente, i luoghi più consigliati per andare a pesca di orate sono i porti, gli scogli o le foci.
Quando andare a pesca di orata?
Il periodo dell’anno in cui l’affluenza dell’orata è maggiore è sicuramente fra novembre e dicembre, ovvero durante il periodo di riproduzione.
È tuttavia generalmente sconsigliato pescare l’orata in tale periodo; si preferisce solitamente pescarla fra la primavera e l’autunno. Durante queste stagioni sarà possibile pescare le orate più grosse e prelibate, oltre ad evitare di danneggiare la specie pescandola nel periodo di riproduzione.
Per quanto riguarda invece gli orari, i momenti migliori per pescare l’orata sono l’alba, il tramonto e le ore centrali del giorno.
Le tecniche di pesca all’orata
Il luogo di pesca ed il periodo dell’anno influenzano considerevolmente la scelta di tecnica di pesca preferibile per acchiappare la Sparus Aurata. Di seguito elencheremo alcune delle tecniche più conosciute suddividendole in tecniche da riva e tecniche da fondo.
Pesca da riva
Fra le tecniche più conosciute per pescare l’orata dalla riva vi sono:
- La pesca a bolognese
La pesca a bolognese è preferibile nei momenti in cui si intende pescare l’orata lungo le scogliere. Nel caso si intenda procedere con questa tecnica, è consigliabile una montatura standard con galleggiante e fluorocarbon.
- La Beach Ledgering:
La Beach Ledgering è praticata quando il mare è calmo. Per questa tecnica vengono utilizzate canne telescopiche e piombi fino a 100 grammi di peso.
- La pesca surf casting
Questa tecnica prevede anch’essa piombature pesanti e attrezzature spesse e resistenti, in modo da far fronte a lanci molto lunghi.
- La Feeder Fishing
Questa tecnica è perfetta per pescare le orate dalla riva quando il mare è piatto o poco mosso.
- La pesca all’inglese
Infine, menzioniamo la pesca all’inglese, ideale nel caso di fondali sabbiosi o misti. Questa tecnica si pratica con galleggiante, bigattini e pastura.
Pesca a fondo (PAF)
Con pesca a fondo si intendono tutte le tecniche che consistono nel presentare l’esca sul fondale. Questa tecnica richiede alcuni importanti accorgimenti:
- presentare l’esca sul fondale in modo quanto più naturale possibile;
- utilizzare diversi tipi di esche, dai vermi al granchio o alle cozze;
- scegliere un piombo scorrevole, in modo tale che l’orata non si insospettisca.