Utilizzare il granchio, che per chi come noi di Aqua è della Liguria si chiama gritta, è una scelta molto valida per chi vuole cimentarsi nella pesca all’orata. Il granchio è infatti molto facile sia da acquistare che da innescare. Inoltre, permette di pescare specificatamente l’orata, in quanto la maggioranza degli altri pesci non hanno un apparato boccale tale da avere la forza di mordere la gritta.
Per chi volesse cimentarsi per la prima volta nella pesca all’orata con granchio, di seguito spiegheremo come creare gli inneschi con uno, due o tre ami e troverete vari altri consigli utili per tale attività. Innanzitutto vediamo di descrivere brevemente i principali tipi di granchio.
Il granchio
Da noi in Liguria, i principali granchi utilizzati per la pesca sono il granchio verde, il granchio nero ed il granchio bianco.
- Il granchio verde è sicuramente il tipo di granchio più facile da reperire. È un granchio di laguna, dunque abituato all’acqua salmastra (un po’ dolce e un po’ salata). È anche il tipo di granchio più resistente, in quanto il suo carapace (quella che potremmo definire la corazza del granchio) è particolarmente duro. I granchi verdi possono essere facilmente conservati all’interno di una vaschetta sufficientemente capiente con un piccolo fondo di acqua di mare, che dovrà essere sostituita almeno una volta al giorno.
- Il granchio nero si trova invece sugli scogli. Rispetto al granchio verde ha una forma un po’ più quadrata ed è più tenero: è dunque un’esca davvero ottima.
- Infine, il granchio bianco abita i fondali sabbiosi ed è il più difficile da procurare. Inoltre, un punto a sfavore di questo tipo di granchi è che, mangiandosi a vicenda, sono molto difficili da conservare in una vaschetta.
I granchi si possono trovare di varie grandezze: sarà poi necessario valutare di che misura dovrà essere il granchio da porre come esca e, conseguentemente, che misura di amo adoperare.
Perché utilizzare il granchio?
L’orata ha abitudini alimentari molto varie: ricci, vermi, molluschi e tanto altro, l’orata non può certo essere definito un pesce schizzinoso. Come mai allora chi va a pesca di orata utilizza proprio il granchio o, in alternativa, il muscolo (detto anche mitilo)?
Il motivo lo abbiamo già accennato in introduzione: sì, l’orata mangia un po’ di tutto, ma lo stesso vale per gli altri pesci! Se si desidera andare specificamente a pesca di orata, sarà indispensabile procurarsi un’esca che (tendenzialmente) solo l’orata è in grado di mangiare. Il granchio, con il suo carapace robusto, risponde esattamente a questa esigenza. Le orate hanno infatti una morsa particolarmente forte se paragonata agli altri pesci, il che permette loro di mordere anche un crostaceo dal carapace duro come quello del granchio.
Ovviamente ci saranno casi particolari: con un granchio potreste riuscire a pescare anche una mormora o un sarago, ma per lo meno il cerchio di possibilità sarà ampiamente ridotto.
Come scegliere l’amo
Come abbiamo detto, l’orata ha un apparato boccale molto forte: è di conseguenza molto importante optare per ami che siano molto resistenti. Le misure possono andare circa da 1 a 8 (più comunemente diciamo da 2 a 6) a seconda dell’innesco. Sarebbe meglio non scendere oltre il numero 8 in quanto l’amo rischia di aprirsi, spuntarsi o addirittura rompersi.
Come linea generale, per un innesco a tre ami potranno essere utilizzati ami più piccoli che per un innesco ad amo singolo.
Innesco della gritta viva con amo singolo
Ora che abbiamo una piccola base nozionistica sui granchi e sulla scelta degli ami, passiamo al lato pratico: gli inneschi. Il granchio può essere innescato con uno, due o tre ami. Vediamo innanzitutto l’innesco con l’amo singolo.
Se si decide di utilizzare un solo amo, il granchio non dovrà essere eccessivamente grande. Valutando la grandezza del granchio ed il fatto che parliamo di un innesco ad amo singolo, una misura di amo adeguata sarà intorno al 2.
Innanzitutto, bisogna eliminare le chele. Su questo punto ci sono scuole di pensiero diverse: alcuni preferiscono lasciare il granchio intero e non eliminare niente, per cui dovrete decidere voi a quale metodo affidarvi.
Ora, con un filo elastico, avvolgete il carapace del granchio, possibilmente sfruttando i piccoli taglietti laterali così che il filo aderisca al meglio. State attenti ovviamente a non coprire gli occhi del granchio: sarà anche un’esca ma non dimentichiamoci che è un animale vivo e andrebbe disturbato il meno possibile.
Dopo aver fatto numerosi giri con il filo elastico, specialmente nelle parti laterali, chiudete con alcuni nodi a mezzo collo.
Ora scegliete un amo che sia proporzionato alla grandezza del granchio e procedete con l’innesco.
Di solito l’orata mangia il granchio da dietro, dunque è sempre consigliabile innescare l’amo con la punta rivolta verso il retro del granchio, in posizione arretrata. Con la punta dell’amo prendete le spire del filo elastico in maniera alternata, fino a che l’amo non risulti ben saldo.
Pesca all’orata con granchio: come preparare un finale a due ami
Vediamo ora come preparare un finale a due ami, che ci servirà per innescare granchi di dimensioni un po’ più grandi rispetto a quelli adatti all’amo singolo.
Iniziate chiaramente legando il primo amo con il nodo che preferite. Successivamente, inserite il secondo amo e portatelo fino alla distanza desiderata (per esempio una distanza di 1.5cm). A questo punto, bloccate con una mano sia il filo che l’amo, mentre con l’altra fate girare il terminale intorno al gambo per circa 4 o 5 giri.
Ora, per bloccare il tutto, prendete il capo libero del terminale e ripassatelo nell’occhiello dell’amo (facendolo uscire in direzione della punta dell’amo). In questo modo il secondo amo sarà fissato esattamente alla distanza voluta, grazie al nodo che avete realizzato: il nodo senza nodo.
Innesco della gritta viva con due ami
L’innesco con due ami è adatto per granchi abbastanza grandi, ottimi per pescare orate di taglie importanti.
Di seguito vedremo due differenti modi per creare un innesco con due ami: il primo comporterà la rimozione delle chele, il secondo lascerà il granchio perfettamente intatto.
Metodo 1
Rimuovete le chele e inserite gli ami esattamente all’interno dei buchi lasciati dalle chele rimosse (da su verso giù). Entrambi gli ami dovranno avere la punta rivolta verso il retro del granchio dato che, come abbiamo detto, nella maggioranza dei casi è proprio da quella direzione che l’orata morderà la nostra gritta.
Questo innesco è abbastanza resistente, anche nel caso di lanci forti. Tuttavia, per essere più sicuri, potete rinforzare il tutto avvolgendo il filo intorno alla prima zampetta del granchio, o anche facendo numerosi mezzi colli intorno alla stessa.
Metodo 2
Il secondo metodo consiste nell’utilizzare un piombino spaccato il cui peso che vada da 0.4 a 2.5 grammi. Mettete il piombino fra i due ami e schiacciatelo con l’aiuto di una pinza (senza esagerare o il filo si romperà).
Ora innescate il granchio con il primo amo fra l’ultima e la penultima zampa in modo tale che la punta risulti rivolta verso il retro del granchio. Poi, inserite il secondo amo fra l’ultima e la penultima zampetta dell’altro lato, ma questa volta in direzione contraria, in modo che la punta risulti diretta verso la parte anteriore del granchio.
Come preparare un finale a tre ami
L’innesco a tre ami è probabilmente il più comune per la pesca all’orata con granchio: vediamo come si fa.
Iniziate legando il primo amo, realizzando il nodo che preferite e tagliate l’eccedenza. Legate poi il secondo amo e avvicinateli: in questo modo il filo risulterà raddoppiato. Ora passate il filo nel tratto che lega i due ami e bloccate tutto con le dita. Realizzate circa 10 spire e passate il capo libero del filo nuovamente all’interno del filo raddoppiato, così da realizzare il nodo. In questo modo abbiamo ottenuto due ami attaccati al finale.
A questo punto, inserite il terzo amo. Fatelo scorrere lungo il terminale, fino a che non arrivi a circa 2.5 cm di distanza dagli altri ami. Fissate il terzo amo nel punto desiderato grazie ad un nodo senza nodo (ovvero realizzando 4 o 5 spire lungo il gambo del terzo amo e chiudendo il nodo entrando col capo libero nell’occhiello dell’amo, dalla parte della punta).
Innesco della gritta viva con tre ami
Abbiamo visto come innescare il granchio con uno e due ami. Vediamo infine due metodi per realizzare un innesco con tre ami.
Metodo 1
Per l’innesco a tre ami proponiamo innanzitutto un metodo un po’ particolare.
Eliminate le chele del granchio ed inserite i due ami più bassi nei due buchi lasciati liberi dalle chele, nello stesso modo che abbiamo spiegato per il primo metodo dell’innesco con due ami. Il terzo amo dovrà invece essere inserito nella parte alta centrale del carapace: bucate lentamente e progressivamente in modo da non spaccarlo. Il ruolo del terzo amo è quello di reggere lo shock del lancio.
Metodo 2
Questo secondo metodo è il più classico nell’area di Genova. Per questo metodo dovrete realizzare un finale a tre ami seguendo lo stesso metodo del finale a due ami, ma con un amo in più.
Dopo aver realizzato il finale, inserite il primo amo (quello più in fondo) fra l’ultima e la penultima zampa del granchio, forando da parte a parte, esattamente come avevamo spiegato per il secondo metodo dell’innesco con due ami. Lo stesso varrà per il secondo amo, che dovrà essere inserito fra l’ultima e la penultima zampa del lato opposto, ma in senso contrario.
Infine, il terzo amo andrà inserito o a fianco o sopra la chela, pizzicando leggermente il carapace.
Pesca all’orata con granchio morto
Gestire un granchio vivo può essere faticoso, soprattutto perché bisogna sempre stare a controllare dove va a finire e richiamarlo con tiri di canna.
Un’alternativa è quella di pescare con il granchio morto, con una tecnica che consiste, come si dice dalle nostre parti, nello scappellare la gritta.
Trovate un granchio già morto all’interno della vostra vaschetta e procedete puntando l’unghia dentro il piccolo lembo nel retro del carapace e tirandolo via. In questo modo, il granchio aperto attirerà la mangianza (i vari pesciolini sul fondale) che, a sua volta, sarà un richiamo per l’orata.
Un’altra tecnica è invece quella di tagliare il granchio a metà in direzione verticale. Anche in questo modo sarà possibile attirare la mangianza.