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Com’è fatto il cervello del pesce?

Come è fatto il cervello del pesce, benefici e usi in cucina

Mentre stavate pulendo un pesce intero, magari un’orata o un branzino Aqua De Mâ, vi siete domandati come è fatto il suo cervello e se è commestibile?

Anche se molto più piccolo rispetto a quello dei mammiferi, il cervello del pesce è perfettamente adattato alla sua vita sott’acqua ed è diviso in diverse aree, ognuna con un compito specifico. Scopriamo come è fatto e i suoi benefici per la salute.

Il cervello del pesce

Anche se diverso da quello dei mammiferi, il cervello del pesce è un organo affascinante, perfetto per l’ambiente in cui vive. I pesci sono creature molto più complesse di quanto pensiamo; infatti, sono intelligenti e sono in grado di provare emozioni come il dolore.

Il sistema nervoso centrale dei pesci è composto da:

  • Encefalo e midollo spinale.
  • Un sistema simpatico periferico, composto da nervatura cranica, nervatura spinale.
  • Un sistema nervoso autonomo, che controlla la muscolatura liscia (involontaria) del cuore, della milza e del tratto intestinale.

Il cervello nei pesci è racchiuso nel neucranio, una capsula ossea o cartilaginea, e può essere suddiviso in tre parti: una parte anteriore (telencefalo e diencefalo), una parte mediana (mesencefalo) e una parte posteriore (metencefalo e mielencefalo).

Il mesencefalo è composto dal tetto ottico che serve alla vista e ai riflessi rapidi per la sopravvivenza.

Altre aree importanti del cervello sono:

  • I bulbi olfattivi, che sono fondamentali per il senso dell’olfatto, aiutano il pesce a trovare il cibo e riconoscere segnali chimici nell’acqua.
  • Il Metencefalo che è costituito dal cervelletto, che coordina i movimenti e il senso dell’orientamento, indispensabili per nuotare in mare aperto con agilità.
  • Midollo allungato, che controlla le funzioni dei muscoli e degli organi, ad esempio regola la respirazione e l’osmoregolazione.

Si può mangiare il cervello del pesce?

Il cervello degli animali fa parte del gruppo delle frattaglie. C’è chi, come per il maiale, del pesce non butta niente e mangia la testa compresi gli occhi. In alcune tradizioni culinarie asiatiche il cervello di pesce è considerato addirittura una prelibatezza. Si può gustare bollito, al vapore o fritto, croccante fuori e cremoso dentro.

Inoltre, la testa del pesce si usa nella cucina italiana, e non solo, per fare un brodo di pesce dal profumo di mare da usare come base per le zuppe o per cuocere pasta e verdure.

Dal punto di vista nutrizionale, il cervello del pesce è una fonte di grassi sani, gli Omega 3, ottimi per la salute del sistema nervoso, minerali e vitamine.

Mangiare pesce fa bene al nostro cervello

Mangiare pesce apporta una serie di benefici per il nostro organismo, primo fra tutti aiuta a mantenere una buona efficienza cerebrale. Questo non grazie al fosforo come erroneamente si pensa, ma agli acidi grassi Omega-3, presenti soprattutto nei pesci grassi, che hanno un ruolo chiave nel migliorare la memoria, la concentrazione, limitano le conseguenze dell’arteriosclerosi e ostacolano la formazione di emboli e trombi grazie al loro effetto vasodilatante sulle arterie.

Insomma, portare il pesce in tavola è sempre una scelta vincente per la mente e per il palato!