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Quale pesce mangiare con azotemia alta?

Quale pesce mangiare con azotemia alta, dieta, consigli

L’alimentazione gioca un ruolo di fondamentale importanza nel controllo dell’azotemia, un parametro che indica la quantità di azoto non proteico presente nel sangue, spesso legato al funzionamento dei reni.

Quando i livelli di azotemia sono alti, è importante prestare attenzione alla dieta, scegliendo cibi che possano andare bene all’organismo senza eccesso di proteine o sostanze difficili da smaltire. Il pesce, è considerato un alimento sano e ricco di nutrienti benefici, ma può essere incluso nella dieta?

Quale pesce mangiare con azotemia alta? Ci sono specie più adatte per chi ne soffre? Scopriamolo insieme.

Che cos’è l’azotemia?

Come accennato precedentemente, con il termine azotemia si indica la concentrazione di azoto non legato alle proteine presente nel sangue. La maggior parte di questo azoto è contenuto nell’urea, una sostanza derivata dalla trasformazione dell’ammoniaca, che si forma durante la degradazione degli amminoacidi, i mattoni essenziali delle proteine utilizzati per creare dei tessuti corporei.

L’urea viene prodotta dal fegato, rilasciata nel sangue e poi filtrata dai reni, che la espellono tramite le urine. Per tale motivo, il livello di azotemia nel sangue è un parametro utile per valutare la funzionalità renale. Una piccola parte dell’urea, inoltre, viene escreta attraverso il sudore o degradata nell’intestino grazie all’azione dei batteri.

Ma quali sono le cause dell’azotemia alta? L’aumento dei livelli di azotemia nel sangue può dipendere da vari fattori, che possiamo suddividere in tre principali categorie:

  1. iperazotemia pre-renale: si verifica quando il flusso di sangue ai reni si riduce, compromettendo la capacità di filtrazione;
  2. iperazotemia intrinseca: è causata da malattie renali, ereditarie e acquisite, come l’insufficienza renale cronica o acuta, diabete o malattie autoimmuni. Non solo, anche l’esposizione a metalli tossici come piombo e mercurio può contribuire;
  3. iperazotemia post-renale: dovuta a un’ostruzione nel tratto urinario, che impedisce la normale eliminazione dell’urea.

Oltre a queste cause, ci sono anche altri fattori che possono avere un impatto sui livelli di azotemia senza un danno renale diretto:

  • diete proteiche molto ricche, diete chetogeniche o digiuno prolungato;
  • sudorazione eccessiva con scarso apporto di liquidi;
  • attività fisica intensa, che obbliga il corpo a utilizzare le proteine come fonte di energia.

Quale dieta per azotemia alta?

Mangiare correttamente è il primo passo per sentirsi bene in caso di azotemia alta. Considerato che quando si soffre di questo problema un’alta assunzione di proteine può portare a un aumento dei livelli di azotemia, è fondamentale scegliere con cura la fonte di proteine che si integra nel piano alimentare, privilegiando quelle che l’organismo può gestire in modo semplice e diminuendo l’assunzione di proteine in generale.

Le persone con azotemia alta dovrebbero limitare o evitare alcuni alimenti, come: la carne rossa, gli insaccati, il cioccolato, il pane, la pizza, i legumi, i formaggi, i cibi fritti e il dado.

Per ridurre i livelli di azotemia, è consigliato consumare:

  • verdure a foglia verde
  • frutti di bosco
  • pesce
  • mele
  • cereali

E associare una corretta idratazione.

Quale pesce mangiare con azotemia alta?

Il pesce, come ben sappiamo, è una fonte di proteine di alta qualità. Tuttavia, alcune specie contengono una grande quantità di proteine che, se consumate in eccesso, possono contribuire all’aumento dell’azotemia.

Esistono però alcune varietà di pesce con un contenuto proteico inferiore maggiormente indicate per chi soffre di questa patologia. Scopriamo quali sono.

In presenza di azotemia alta, si consiglia di scegliere pesci con un contenuto proteico moderato. Ci riferiamo al pesce azzurro, come sardine, alici e sgombri, che offre una quantità di proteine inferiore rispetto ad altre specie.

Sono, invece, da evitare pesci come il tonno e il salmone che potrebbero contribuire a un sovraccarico renale.

Anche l’orata e il branzino possono essere inclusi nella dieta per l’azotemia alta, ma con moderazione. Entrambi hanno un contenuto proteico basso rispetto a specie come il tonno e il salmone, ma comunque significativo. Sono considerati magri e digeribili e possono essere consumati occasionalmente, in piccole porzioni e con metodi di cottura semplici (alla griglia, al vapore o al forno).

Verificare la provenienza del pesce

Prima di gustare gli alimenti e il pesce consigliato per l’azotemia alta, è fondamentale rivolgersi al proprio medico e verificare la provenienza del cibo, in particolare per quanto riguarda il pesce.

Le orate e i branzini Aqua De Mâ provengono da allevamenti in mare aperto. Queste specie vivono a circa un miglio dalla costa, esposte alle onde e alle correnti che garantiscono un ricambio d’acqua da 10 a 40 volte superiore a quello degli allevamenti tradizionali. Il risultato è un’acqua pura e incontaminata nel tratto di mare dove si trovano gli allevamenti, con orate e branzini di qualità superiore e dal gusto inconfondibile.

Soffrire di azotemia alta non significa dover rinunciare ai sapori prelibati che il mare offre; con scelte consapevoli, è possibile godere dei suoi doni senza compromettere la salute!