I pesci, a differenza degli umani, non hanno bisogno di risalire a galla per prendere una boccata d’aria, il loro corpo è studiato per poter vivere all’interno delle acque e respirare in modo naturale.
Eccetto qualche specie particolare, quasi tutti i pesci vivono solo ed esclusivamente in acqua, ma vi siete mai chiesti come respirano i pesci?
Forse no, oppure ve lo stavate chiedendo giusto adesso e siete capitati nel posto giusto al momento giusto. Scopriamolo insieme in questo approfondimento!
Cosa sono le branchie?
Le branchie sono i principali organi che i pesci utilizzano per respirare. Si trovano ai lati della testa e sono composte da esili filamenti chiamati lamelle branchiali che hanno la funzione di aumentare la superficie disponibile per lo scambio gassoso, permettendo poi ai pesci di assorbire ossigeno disciolto nell’acqua.
Ma scopriamo in modo più dettagliato come funziona la branchia.
Come funziona la branchia?
Mentre noi umani prendiamo ossigeno dall’aria, i pesci devono catturare l’ossigeno dall’acqua. Per tale motivo, non utilizzano i polmoni, bensì le branchie.
In tutte le specie, le branchie sono protette dall’opercolo, formato da ossa opercolari e contenute in una camera branchiale.
Nel processo di cattura dell’ossigeno, l’acqua entra dalla bocca ed esce dall’opercolo dopo essere passata dalle branchie. Sono, poi, proprio le membrane che ricoprono le branchie ad assorbire l’ossigeno entro una fitta rete di capillari sanguigni e a metterlo in circolo in tutto il corpo. Così, mentre si assume l’ossigeno viene rilasciata l’anidride carbonica dal sangue.
In sintesi il processo si articola in tre momenti fondamentali:
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Il processo respiratorio inizia con l’apertura della bocca consentendo all’acqua di fluire all’interno. |
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L’acqua raggiunge le branchie e l’ossigeno viene assorbito attraverso le pareti delle lamelle. Al contempo l’anidride carbonica viene rilasciata. |
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Dopo lo scambio, il pesce chiude la bocca e apre le aperture branchiali espellendo l’acqua esausta. |
I tipi di respirazione dei pesci
L’habitat influisce anche sul come respirano i pesci, per questo motivo esistono diversi tipi di respirazione. Il primo è la respirazione attiva, che avviene nei pesci che nuotano continuamente per mantenere l’acqua che fluisce attraverso le branchie. Oppure, un altro tipo di respirazione è quella passiva, in cui il pesce resta immobile e l’acqua fluisce attraverso le branchie.
Nel primo caso, due specie che respirano in modo attivo sono tonno e salmone, nel secondo caso applicano la respirazione passiva i pesci d’acqua dolce.
Inoltre, esistono alcune specie che hanno sviluppato la respirazione in acqua e fuori dall’acqua per via di adattamenti fisiologici. Si tratta, ad esempio, del pesce gatto, del pesce serpente, del pesce arrampicatore, del pesce palla, e del pesce polmonato.
Adattamenti fisiologici
Questi pesci hanno sviluppato diverse strategie per affrontare ambienti variabili:
- organismi labirintici: strutture che consentono di estrarre l’ossigeno dall’aria;
- comportamento di emersione: capacità di muoversi fuori dall’acqua per cercare nuove fonti di cibo o habitat;
- stati di dormienza: alcuni pesci possono entrare in uno stato di torpore per sopravvivere a condizioni avverse, come la mancanza di acqua o ossigeno.
I pesci, quindi, respirano grazie a un processo che riguarda le branchie e diversi meccanismi di flusso dell’acqua. Comprendere come respirano i pesci non solo aiuta ad apprezzare meglio queste creature marine, ma è anche fondamentale per garantire la loro conservazione e benessere negli habitat acquatici. Noi di Aqua De Mâ crediamo che praticare la sostenibilità con i fatti sia importante, come certificano le indagini e le ricerche che da oltre 20 anni dimostrano la qualità del nostro allevamento in mare aperto.
Così come questa curiosità, ne esistono tante altre che riguardano il mondo dei pesci: come dormono, come vedono i pesci, cosa mangiano e tanto altro.
Scopri di più sul mondo dei pesci!